martedì 1 gennaio 2013

La valigia dell'attore

Eccoci qua
siamo venuti per poco
perché per poco si va
e il sipario è calato già
su questa vita che tanto pulita non è 








       Questi versi, tratti da "La valigia dell'attore", una splendida canzone di Francesco De Gregori, sono la prima cosa che mi è venuta in mente in questa "alba tragica" del 2013, al risveglio dalla "notte della narcosi" [di cui al mio post precedente].
      Anch'io, con in mano la mia "valigia dell'attore", mi affaccio all'anno nuovo con il mio carico di delusioni e di speranze. Da un po' di tempo, si è chiusa una fase della mia vita e se ne è aperta un'altra. La mia "valigia" si è fatta più pesante, ma so che devo andare avanti, e non ho perso la speranza.
       Il 2012 è stato un anno di atroci delusioni, di incredibili incomprensioni, di terribili inganni. Ma sono ancora qua. La marcia non si è mai interrotta, e continua...
       E' diminuita ulteriormente la mia fiducia nel genere umano, già molto bassa, e questo è palesemente frutto delle esperienze molto negative che ho subìto. Dovrei essermi richiuso in me stesso, ancora di più, e invece ho deciso di fare lo sforzo inverso, aprendo questo blog. E di farne vari altri, a vari livelli, perché non mi faccio e non mi farò fermare dalle coltellate.
       Non ho molto altro da dire: la strada è davanti a me, la "valigia" è pesante, ma - come dice la canzone - "per poco si va" e io ho una tale rabbia in corpo, per i modi con cui sono stato trattato da troppe persone, che andrei avanti anche per niente; anzi, per meno di niente.
      Molta gente è solita sottovalutarmi. Andiamo a smentirla...

                                                       Piero Visani

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