lunedì 25 febbraio 2013

Revolution

     Il 13 luglio 1789, la Francia era piena dei sedimenti della Grande Rivoluzione. Le premesse c'erano tutte, ma erano in potenza, non in atto. L'atto sarebbe venuto il giorno dopo, e nulla sarebbe stato più come prima...
      Niente di tutto questo è ancora successo in Italia, ma - a partire da oggi - alcune cose cominceranno a venire a galla:
- non sarà più così facile, com'è stato fino ad oggi, nascondere le dimensioni del disastro che ci sta coinvolgendo e che è il disastro totale del modello liberal-capitalista;
- non sarà più tanto facile parlare semplicemente di crisi, quando non siamo nemmeno più al declino, siamo al crollo;
- non sarà più tanto agevole occultare il fatto che sono state nascoste enormi cessioni di sovranità e che gli italiani votano "democraticamente" per un parlamento e un governo che non li possono pienamente rappresentare, in quanto i nostri poteri sovrani sono nelle mani dei fautori del governo globale, dei potentati finanziari, delle banche e della burocrazia comunitaria.
      Si è votato, emerge una totale ingovernabilità, ma il dramma più grande, il vero, terribile vulnus inferto ai nostri diritti è che non siamo più, da tempo, un popolo sovrano, anche se ce ne accorgiamo soltanto ora, cioè nel momento in cui vorremmo spezzare le nostre catene.
      Il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo ha colto una enorme, straordinaria vittoria, ma i suoi capi non si facciano illusioni: la vera battaglia comincia solo oggi e sarà una battaglia senza esclusione di colpi, perché sarà - una volta di più - la guerra del sangue, della passione, del cuore, della voglia di libertà, contro l'oro. La guerra dei diritti dei cittadini contro i super-diritti degli ottimati. La guerra dei poveri contro le oligarchie e i potentati. La guerra per decidere il proprio destino, per scegliere tra l'essere liberi o l'essere schiavi.
       Una volta di più, si dimostra che Internet, la Rete, le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione hanno cambiato in profondità il mondo, modificando la natura stessa dello spazio, del tempo, dei rapporti sociali e interpersonali. SI CREANO NUOVE DIMENSIONI, NUOVI LUOGHI, NUOVE DINAMICHE, di cui molti ancora non percepiscono neppure l'esistenza e risultano patetici i "dotti" esercizi di analisi e interpretazione della realtà basati su strumenti cognitivi ormai penosamente superati, datati, inutili.
        Di fronte all'enormità dello scempio di cui è stata oggetto, una Nazione ha compreso che doveva voltare pagina. E, per certi versi, lo ha fatto. Ancora confusamente, con aspettative incerte e sovente messianiche, ma con una constatazione di base profonda e assolutamente condivisibile: RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO DESTINO.
        Non sarà facile, non sarà per nulla agevole. Potrà costare lacrime, sudore, sofferenza e probabilmente anche sangue. Il Movimento 5 Stelle ha di fronte a sé scelte difficilissime, ha bisogno di una classe dirigente che sia all'altezza di un compito intrinsecamente rivoluzionario e ha bisogno di rendersi conto che cercheranno in tutti i modi di impedirgli di combattere ad armi pari, che le tenteranno tutte per indebolirlo dall'interno, per corromperlo, per dividerlo.
       Grillo potrà avere successo se non si accontenterà di cambiare il linguaggio o le modalità del fare politica, ma se punterà a cambiare gli uomini. E' un sogno - lo sappiamo bene - ma è l'unico sogno degno di essere sognato, sempre e comunque. E' il sogno di riprendersi la vita e di farla propria, fuori da qualsiasi forma di eterodirezione della medesima. E' il sogno di diventare padroni di se stessi.
       Personalmente, non penso proprio che tale sogno possa avere successo, ma adoro i sognatori, in quanto io stesso sono un sognatore. I sognatori hanno, ai miei occhi, un grandissimo pregio: non portano ragionevolezza. Portano l'irrefrenabile desiderio di andare oltre se stessi. Non ci daranno una vita fatta di cent'anni da pecore, ma forse ci faranno vivere un giorno da leone, che nell'arco di sole 24 ore ci farà capire, e apprezzare, che cosa conta davvero nel nostro venire sulla Terra. Conta essere uomini, con la U maiuscola, e lanciarsi all' "assalto del potere mondiale", contro i "padroni del vapore", sempre, comunque e dovunque. L'Internazionale dei cuori carichi di passione e di pulsioni contro l'algore dei banchieri e dei bancari. Come sempre, nella Storia. Più di sempre. Più che mai.

                                                             Piero Visani

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