sabato 23 marzo 2013

Io confesso

       Sì, lo ammetto, sto cominciando a riderci su. Ho sofferto. Mi sono sentito oscenamente preso in giro. Però il tempo sta agendo da lenitivo e io ovviamente ho cominciato a riflettere sulle mie colpe. Com'è possibile che, a più di sessant'anni, uno cada vittima di una seduzioncella da strapazzo? E ci creda pure, la ritenga sincera, quando giorno dopo giorno diventa sempre più smaccatamente falsa? Come non distinguere il vero (pochissimo) dal falso (tantissimo)? Dove ho lasciato finire la mia esperienza, la mia conoscenza del mondo e delle persone? Come ho fatto ad essere così stupido e ingenuo?
       Non lo so nemmeno io. Non ho risposte. Ho dato per buono e per sincero quello che era un semplice giochino di società, magari intrapreso per scommessa con un'amica. Si saranno fatte matte risate. Buon per loro! Del resto, le capisco: fare fare la figura dello sciocco a un uomo della mia età non è da tutte. Dunque, chapeau!
        Quanto a me, nulla da rimproverarmi: sono una persona sincera, franca, non ho mai preso in giro alcuno, in vita mia, né lo farò in futuro. Tutto quello che ho detto e fatto era vero, e mi devo solo rimproverare di aver nutrito tardi, molto tardi, dopo una serata di giugno al mare, l'atroce dubbio che potesse essere tutto una orrenda farsaccia a mio carico.
        Colpa mia, lo so, ma in certe cose non brillo per intuito, anche se, da quella sera, mi sono messo sul "chi va là", poiché era tutto un tantino fasullo e - finalmente! - l'ho percepito anch'io, per cui almeno quello che è venuto dopo non mi ha colto di sorpresa.
       Tutto concepito, gestito e realizzato alle mie spalle, senza avere mai il coraggio di dirmi niente davanti. Il classico stile dei falsi. Le stimmate di comportamenti etnicamente radicati nei secoli, nei millenni, che non per nulla hanno destato, nei confronti di determinati popoli e dei loro membri, così generali simpatie. Colpire sempre alle spalle, come fanno i vili, i più vili.
       Sfortunatamente per chi mi voleva morto, sono qui, ben vivo, e comincio a riderci su. Lo stile - si dice - è l'uomo e io, in tutta questa vicenda, mi sono comporato con molto stile. Mi sono preso le pugnalate alla schiena e ho reagito colpendo davanti, a viso aperto, come fanno gli uomini d'onore. Naturalmente, ne sono seguiti silenzio e fuga, fuga e silenzio. Ma è giusto che sia così, non c'è davvero più niente da dire. Ci ho fatto la figura dell'emerito coglione - lo so bene - ma davvero non me ne preoccupo. Nessuno potrà mai dire di me che sono un bugiardo o un seduttore da strapazzo. Ho fatto quello che ritenevo giusto fare e non cambierò, non defletterò di un millimetro: continuerò ad andare là dove mi porta il cuore e, se mi porterà a farmi prendere nuovamente in giro da qualche persona con problemi, non avrò che da prendermela con me stesso, il mio istinto e la mia incapacità di distinguere chi è vero da chi è falso.

                     Piero Visani

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