sabato 30 marzo 2013

Nightmare

     Incubo notturno: sono in un'assemblea societaria e mi premiano per avere dimostrato grande attaccamento ai colori sociali. Sorrisi di circostanza e qualche sorrisetto di degnazione. Ho anteposto gli interessi comuni (?) al mio e ora tutti mi sono grati, tutti mi vogliono bene, tutti lodano la mia ragionevolezza.
       Il respiro si fa affannoso, eppure mi stanno dicendo che sono contenti di me, che magari ogni tanto mi gratificheranno con una cena o un pranzo (che ovviamente pagherò io...); che, se ci sarà bisogno di me, mi contatteranno senz'altro. Che si ricorderanno di me, se e quando servirò a qualcosa. In cambio, mi chiedono solo obbedienza totale e assoluta, e naturalmente silenzio, molto silenzio, per non disturbare il manovratore...
      Mi imperlo di sudore, nonostante la gelida notte di fine marzo. Ma come è possibile che mi sia ridotto così, che sia divenuto uno schiavetto, un povero stupido eterodiretto? Ma come è possibile che abbia buttato via così in malo modo la mia dignità, cui tengo tanto? Che cosa mi è successo?
      Il sudore diventa freddo. Mi scorrono nella mente volti, espressioni, sguardi, risolini, consigli, suggerimenti, inviti alla ragionevolezza, reiterati ALT ed espressioni di amicizia.
      L'angoscia mi stringe la gola: come ho fatto a diventare uno schiavo, un utile idiota, a buttarmi via così? Ma quello sono davvero io? Ma come ho fatto a cadere così in basso, a non accorgermi della macroscopica presa in giro? Delle moine disseminate qua e là per godere di quanto fossi scemo?
      Driiin!!! La sveglia mattutina, per una volta misericordiosa, mi scaraventa in malo modo fuori dall'incubo. Lunghi istanti, prima di riprendere coscienza. Non mi basta vedere la mia camera da letto, l'espressione interrogativa e un po' preoccupata di mia moglie. Dopo tutto, è vero che sono nel mio ambiente abituale, ma com'è andata davvero?
     Infine, la luce: sì, è stato solo un incubo, un incubo notturno. Dall'altro incubo, quello diurno, ho saputo almeno uscire a testa alta e con la schiena diritta. E non sarei così odiato oggi, se mi fossi chinato ieri... Si voleva la mia proskynesis, ma non sono il soggetto adatto.

                        Piero Visani

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