domenica 14 aprile 2013

L'oasi

     Un'amica che stimo molto mi scrive che, in un mondo arido come l'attuale, il rapporto tra anime sensibili è "un'oasi di sollievo".
     Sono molto lieto che mi consideri tale. Del resto, la stima è reciproca. Abbiamo avuto qualche incomprensione di lavoro, di recente, che ha creato qualche tensione tra noi. Ma abbiamo avuto il buon gusto e la ragionevolezza di spiegarci, di dialogare, di dirci perché non riuscivamo a capirci su determinati temi. Questa apertura è stata salvifica, perché, parlando, ciascuno di noi è riuscito a spiegare all'altro dove non ci eravamo capiti.
      Non è stato facile, ma la volontà di venirci incontro è stata superiore a quella di rottura. Non avevamo alcuna intenzione di vanificare un rapporto professionale molto bello e molto positivo per entrambi. Dunque abbiamo avuto reciprocamente l'umiltà di fare uno sforzo per capirci.
       Ci sono stati - è vero - dei momenti di irrigidimento reciproco, ma poi il dialogo ha prevalso sui rispettivi orgogli e, quel che più conta, ciascuno non ha esitato a venire incontro all'altro.
       Ne sono stato molto lieto. E' brutto veder vanificati rapporti e amicizie per sterili irrigidimenti. E io - come sempre - ho inteso dialogare. Non ho atteso passi in avanti da parte della mia interlocutrice. Li ho fatti io. Ma, a sua volta, anche lei ne ha fatti molti. E abbiamo ritrovato in breve quell'intesa che avevamo perduto. Anzi, conoscendoci un po' meglio, l'abbiamo portata ad un livello superiore.
       Per me, è stato un grande ammaestramento di vita: se uno vuole farlo, se una persona vuole ancora farlo, ci si può parlare, sempre e comunque, e si può ritrovare "un'oasi di sollievo" nel deserto del mondo.
        Bisogna essere in due. ovviamente. Non capita sempre. Però capirlo e capirlo nel vedere comportamenti non ispirati a pregiudiziale chiusura, aiuta sempre. Sono grato a questa mia amica per come mi fa capire che, se ci si stima reciprocamente, trovare un punto d'intesa non è impossibile. Al tempo stesso, mi fa capire che, se tale punto d'intesa non c'è, è giusto chiudere. Nessuno più di me può darle ragione. Se non c'è dialogo, se non c'è possibilità di dialogo, se ci sono incomprensioni e rifiuti programmatici e pregiudiziali, è giusto che ciascuno vada per la propria strada. 
 
                   Piero Visani

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