mercoledì 8 maggio 2013

Il complesso dell'aringa

       Devo chiederlo alla mia psicologa. Non è che io soffra del "complesso dell'aringa", una nuova patologia che, con la mia ben nota immodestia, potrei fare brevettare sotto il nome de "la sindrome di Piero", o anche "il morbo di Visani"?
        Trattasi di patologia a cavallo tra il fisico e lo psicologico, nel senso che, dopo avermi sopportato per un po', quando è acclarato (ma deve essere ben acclarato, sia chiaro) che non servo più, né a fini lavorativi né personali, si preferisce procedere alla mia "liquidazione", atto che può avere luogo in varie forme, da quelle reali a quelle traslate.
         Ho chiesto alla mia terapeuta se potesse trattarsi di conseguenza di fenomeni sgradevoli come alitosi, meteorismo o scarsa dimestichezza con i lavacri, ma cerco di tenere a freno i primi due, con espedienti vari, mentre per il terzo non credo di avere problemi, visto che è nota la mia propensione a fare frequenti docce e la mia mania complessiva per l'igiene personale.
         La mia terapeuta è una dolce signora di squisita educazione e correttezza formale, per cui cerca di vestire la risposta più scontata - "cominci a stare sulle palle alle tue interlocutrici!" - di abiti verbali acquistati nelle migliori boutiques della comunicazione: "sai, sei invadente; sottoponi le persone che si relazionano con te a un sovraccarico di stimoli; questo scoppiettio spesso le induce alla soggezione e a un'attitudine difensiva, come quando si preferisce una cena a base di pane e salame invece che andare da Paul Bocuse. Sei troppo poco semplice, e spesso oggi i cervelli non altrettanto ricchi come il tuo tendono facilmente a fondersi o ad andare in tilt".
         Sarà. Onde evitare il radicarsi di fenomeni del genere, oggi ho deciso di cambiare radicalmente tattica e, mentre parlavo con una giovane donna che conosco casualmente da qualche anno, ho trasformato un suo fuggevole accenno a una certa qual voglia di evadere in un invito molto "terra terra" a farlo con me per un incontro di solo sesso, a scadenza ravvicinatissima. L'ho formulato nella giusta maniera, con i giusti accenti e i giusti sguardi, ma nella sua cruda chiarezza. Mi ha guardato complice e... ha accettato.
          Mi era già simpatica, la corteggiavo per celia da anni, ma non avevo mai lanciato l'affondo, forse per la grande differenza di età. Centro, al primo colpo, forse perché fare leva sui rapporti irrisolti con i padri è una tattica vincente...
           Dovrò verificare ex post se sia di cultura giudeocristiana, ma una molteplicità di indizi mi lascia intuire di no... I'll pay my dues, of course; ho un certo rispetto per la forma. Se non si possono incrociare anime e corpi, e neppure solo anime, ai vecchi satanassi come me non resta che tentare di incrociare almeno i corpi. Sarò dannato, ma almeno ci divertiremo, lasciandoci alle spalle il "biennio delle menate" [il ricorso a un termine parecchio utilizzato a "Zena" è puramente casuale, tengo a sottolinearlo, probabilmente tardivo ricordo di una parola che fioriva spesso - insieme a un altro termine, che comincia per "b" e finisce per "in" - sulla bocca di quell'intemperante, come me, di mio padre]. Deo gratias.
            
                            Piero Visani

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