giovedì 20 giugno 2013

Esami di maturità

       Un tempo si era soliti affermare che "gli esami non finiscono mai" e io avevo finito per crederci perché, ad esempio, nel corso della mia vita in effetti non sono mai finiti, nel senso che ancora dopo i 60 anni ho continuato a prendere voti, in genere non esaltanti e talvolta addirittura pessimi.
       Avevo talmento fatto mia tale convinzione che a un certo punto, sullo slancio, ho pensato che, visto che prendevo sempre voti, e per di più brutti, magari ero legittimato anch'io a dare i miei, così, per par condicio.
       Non lo avessi mai fatto!! A quale titolo, tu, lurido underdog, ti permetti di dare un voto, un solo voto, ai tuoi "superiori"? E, soprattutto, come osi dare una gravissima insufficienza ai tuoi maestri e alle loro assistenti bulgakoviane! Questo non è dare voti, questa è lesa maestà!
       Figuratevi la mia mortificazione nello scoprire che avevo compiuto un tale atto di iconoclastia, vale a dire di "distruzione di immagini sacre". Non sapevo (o forse sì...?); non volevo (o forse sì...?). Sta di fatto che atto peggiore di quello non avrei mai potuto compiere. Era riparabile? Era rimediabile in qualche modo?
       No, purtroppo no. I voti li possono prendere solo gli allievi, anche quelli palesemente pluriripetenti e fuori corso come il sottoscritto. I maestri e le loro assistenti bulgakoviane, per contro, non sono sanzionabili. Loro meritano sempre 10, o 110, lode e dignità di stampa.
       Io non lo sapevo. Ho provato a chiedere tempo, perché "son della razza mia/ per quanto grande sia/ il primo che ha studiato". Ma non me lo hanno concesso.
       E così ho "toppato" l'esame più importante della mia vita, l'esame di maturità. Avrei dovuto dimostrare a una illustre commissione di ottimati che non ero infantile, egocentrico, debordante, irrequieto, grafomane, irragionevole, inutile, ma purtroppo ho esibito tutti quegli orribili difetti con ampia facoltà di prova e ovviamente la "giustizia divina" si è abbattuta su di me. Nel mentre venivo cacciato da tutte le scuole del regno, ho provato a contestare la commissione, la legittimità del suo equilibrio e del suo operato, e si è scatenata su di me la furia più cieca: "come osi, come osi bastardissimo verme? Come osi contestare i naturali detentori della Verità, del Verbo, del Bene? Come osi alzare il capo e dare prova di esistere, schifosissimo non-Essere? Che tu sia dannato in eterno! Accetta il crucifige, maledetto!"
       Ma sì, lo accetto, lo accetto. Ho voglia di divertirmi anch'io: è una bella farsa, ben riuscita, dopo tutto. Nessuno la prenderà sul serio, mi auguro: è mera teatranza.
 
                                           Piero Visani
      

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