domenica 30 giugno 2013

Metà 2013

       Mezzo anno è passato, con il suo carico di contenuti vari. Fino ad oggi, non è stato un anno particolarmente buono, per me, ma credo non sia facile vivere nel collasso di un continente come la Vecchia Europa. Tutto sta andando in sfacelo e occorre più che altro cercare di sopravvivere.
       Quanto a me, non saprei che cosa dire. Il dato che maggiormente emerge da questi primi sei mesi del 2013 è un forte aumento di creatività. Sono in preda ad una grande voglia di scrivere e anche di fare altre cose. Ho "urgenza di vivere", per dirla con Gianna Nannini. Urgenza di fare cose, di riprendere le mie scorribande tra la carne, la morte e il diavolo. Dunque fuori dagli universi cristiani.
      Sto pensando a tutta una serie di potenziali distrazioni cui dedicarmi, a cominciare dalla più volte citata volontà di scrivere un romanzo. Ma non mi basta, perché su di me grava costantemente il peso della noia. Vorrei riprendere a divertirmi, compatibilmente con i tempi oscuri che stiamo vivendo.
      Divertirmi per me significa soprattutto fare cose interessanti e incontrare persone interessanti. Sul fare cose interessanti, non me la cavo troppo male, nel senso che ne sto facendo parecchie. Ben diverso è il discorso sull'incontrare persone interessanti, ma è solo questione di fortuna. Temo di essere più fortunato negli incontri maschili che in quelli femminili. Ora sono ben lieto dei primi, ma dai medesimi manca - almeno per me che non ho inclinazioni omosessuali - quella componente giocosa, di "sesso in potenza", se vogliamo definirlo così, che è invece ben presente nei secondi, quanto meno con le donne giuste.
       Avrei voglia di tornare a giocare, una volta ogni tanto. Vorrei avere la fortuna di incontrare una donna libera, mentalmente libera, che cerchi le stesse cose che cerco io. Non dispero. Già il quadro complessivo è disperante, non intendo disperare anche a livello personale. Ho sempre un'enorme fiducia in me stesso e cercherò di osare di più. Per citare l'ottimo Ennio Flaiano, "la situazione è disperata, ma non seria". In tali contingenze, per quale ragione cessare la ricerca del piacere, latamente inteso?
 
                           Piero Visani
     

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