mercoledì 17 luglio 2013

Tra il dire e il fare

      Uno degli aspetti francamente più intollerabili della cultura collettiva italiana è la distanza che intercorre tra il dire e il fare. Nell'abominevole caso della signora Ablyazova e della figlioletta, noi abbiamo il DIRE (La tutela dei diritti umani è sacra) e il FARE (La vendita di due persone a uno Stato straniero, quasi certamente per denaro).
      Se fossimo un popolo che, oltre a un'etica collettiva, ha ancora una schiena, ci faremmo schifo, perché chi elegge dei governanti come questi e ha una una burocrazia e delle forze dell'ordine come quelle che emergono dalla vicenda, capaci di blitz notturni contro donne inermi (a quando la liberazione manu militari dei due marò del San Marco detenuti ingiustamente in India...?) e di traffico internazionale di carne umana (perché di questo si tratta), tale sentimento dovrebbe nutrire. Invece finirà tutto con la solita tempesta in un bicchier d'acqua, con qualche testa che rotola, possibilmente quella di qualcuno assai prossimo a una ben remunerata pensione...
       Che dire? La vicenda si commenta da sé. Se avete voglia di piangere, fate un bel giro su Internet a leggere i commenti della più accreditata stampa straniera. L'immagine internazionale del nostro Paese ne esce più che mai rafforzata: un Paese di cialtroni...
 
                                  Piero Visani
 

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