mercoledì 13 novembre 2013

Words, o del valore della parola


Quando ascoltai per la prima volta la canzone Words, dei Bee Gees, nell'ormai lontanissimo 1968, avevo 18 anni e una concezione della vita già allora incentrata sul valore della parola, detta o scritta.

testo di quella canzone mi colpì, poiché lasciava palesemente intendere che le parole che una persona pronuncia, indirizzate a un'altra, soggetto (e non oggetto) del suo amore, possono essere variamente interpretate, di fatto condizionando l'evoluzione del rapporto tra le due.
 
Io allora pensavo davvero che "words are all I have to take your heart away". Ma posso garantire che spesso non è bastato... Tuttavia, aiuta a discriminare tra i rapporti veri e quelli falsi, per cui "Words" mi piace ancora oggi, a 45 anni di distanza, e ancora ispira i miei comportamenti, perché l'attività che mi riesce meglio è quella di "pescatore di sogni". Scarsamente remunerativa, ma utile a scoprire persone vere e a distinguerle nettamente dalle false.


                   Piero Visani


 

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