giovedì 12 dicembre 2013

Mors loro, vita nostra

Un sistema di potere, per durare, ha bisogno di consenso. Consenso relativamente ampio, ben distribuito nella scala sociale, da vellicare periodicamente con elargizioni più o meno ampie. Non è un discorso idealistico, ma realistico. E' successo anche nella nostra disgraziata Italia, ed è servito a mantenere in piedi regimi e governi di diversa ispirazione.
Ma che succede quando tale redistribuzione cessa, o diventa un gioco autoreferenziale, ristretto a pochi soggetti, mentre il resto del Paese viene votato dapprima al declino, poi allo sconforto, successivamente alla povertà e infine alla miseria?
A quel punto occorre garantirsi un totale controllo mediatico, la solidarietà dei "poteri forti" e ovviamente quella dell'apparato repressivo, poiché, senza repressione, un sistema autocratico come l'attuale non sta e non può stare in piedi, quanto meno nel medio-lungo periodo, tanto più se vengono meno le sue fonti di legittimazione, visto che si scopre che non è formato soltanto da corrotti e da delinquenti politici, ma anche da criminali comuni, gente che froda a man salva denaro pubblico e che per questa ragione è oggetto di indagini della magistratura.
Da qui ad affermare che l'attuale regime politico possa cadere domani, ce ne corre, ma è innegabile che ha perso qualsiasi legittimità e qualsiasi credibilità, ed è diventato oggetto soltanto di rabbia e odio.
A mio parere, sono i due aspetti positivi che stanno lievitando, giorno dopo giorno, nel cuore degli italiani e - a differenza di quello che pensano molti miei simili - ritengo che siano due sentimenti altamente COSTRUTTIVI. Sono i sentimenti che ti spingono a distruggere per RICOSTRUIRE, che ti inducono a fare TABULA RASA per cambiare.
CAMBIARE: "come si cambia, per non morire", cantava qualche anno fa Fiorella Mannoia. E' quello che stiamo cercando di fare anche noi: ormai sull'orlo del baratro, dobbiamo chiederci - e molti ormai lo stanno facendo - quale vita dovrà essere sacrificata, la nostra, o quella di qualcun altro? Questa è la domanda che si stanno ponendo in molti, con crescente angoscia. Il sistema politico più stolido è quello che pone la gente con le spalle al muro. Gli italiani le spalle al muro ormai le hanno da tempo, ma possono ancora scegliere: o rassegnarsi alla fucilazione oppure alzare la testa...
Non mi faccio illusioni su rivoluzioni o quant'altro, però noto con soddisfazione che all'imperativo "Giù la testa!", lanciato da un sistema politico che ricorda le peggiori e più corrotte autocrazie, gli italiani stanno rispondendo alzandola almeno in parte, la loro testa: "Mors loro, vita nostra"...
                                                           Piero Visani
 
 

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