domenica 9 febbraio 2014

Partì "prete"... e non tornò "curato"


       E' quanto mi è successo in questi anni e - devo dire - il fatto di essere stato "in treatment" senza essere costretto a ritornar "curato" mi ha molto inorgoglito. Il mio amor proprio è salvo. Se vale il detto goethiano per cui "chiamo il classico sano e romantico il malato", io sono tornato "malatissimo", e più romantico (in senso letterario-filosofico) che mai.
      Sono stato sottoposto - questo sì - a una "cura", ma ne sono uscito bene, direi rinsaldato nei miei convincimenti, che non si sono mossi di un millimetro. E, dopo qualche periodo di rabbia, ho continuato ad essere me stesso, "come prima, più di prima".
       Mi è stato detto - con un'abbondante dose di degnazione - che "ognuno è com'è" - e, a questo punto, sottoscrivo tale affermazione in pieno, contenuto di degnazione compreso...
      Ho provato i dolori del (non più) giovane Werther e poi sono salpato nuovamente verso il mondo e le sue mille opportunità.

                                Piero Visani


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