domenica 6 aprile 2014

People

       Pur con tutti i suoi limiti, Facebook resta un singolare luogo d'incontro, in cui, ad onta della soddisfatta superficialità di molti approcci, è possibile conoscere le persone, o forse semplicemente limitarsi a sperare di farlo...
       "Persona" - com'è noto - è parola latina il cui primo significato è "maschera" e, in effetti, FB è soprattutto un universo di "maschere". Tuttavia, quando si è fortunati, quando nascono empatie, quando la parola amicizia acquista significati diversi da quello superficiale che è codice corrente su questo social network, allora le "maschere" possono anche cadere e si possono scoprire donne e uomini veri, che non hanno bisogno di nascondersi dietro a una maschera per presentarsi e farsi conoscere per quello che sono.
       Facebook ha anche altre dimensioni - a mio avviso - che sono quelle in primo luogo dei cosiddetti "profili del coraggio", cioè di soggetti che non hanno timore a presentarsi per quello che sono, a svelare la loro reale natura, talvolta arrivando addirittura a sovrarappresentarla deliberatamente. In secondo luogo, ci sono invece i soggetti mascherati, non tanto nei volti quanto nell'identità, che paiono essere presenti su questo social network soprattutto per farsi i fatti altrui, o per condurre indagini più o meno indiscrete, o per acquisire informazioni di carattere personale.
        La condotta di queste persone (autentiche "maschere") è in genere altalenante e spazia dall'approccio diretto e spesso ammiccante, a subitanei arresti che cercano di far venire allo scoperto il proprio interlocutore, dopo averlo adeguatamente provocato. Tattica tutt'altro che nuova, ma che talvolta funziona.
        L'interrogativo che a quel punto ci si deve porre è se costoro lavorano per sé, e per interessi limitati e circoscritti, o se agiscono per corto terzi, e cercano di raccogliere il maggior numero di informazioni - specie personali - sul loro obiettivo del momento.
       Per quanto mi riguarda, su FB ho trovato di tutto, in positivo come in negativo: una sorta di comédie humaine sulla quale il mio giudizio è sospeso. Abbondano, e questo mi fa sorridere, le femmine (ma saranno poi realmente tali?) in perenne altalena tra le incursioni in profondità, spesso dense di allusioni sessuali, e le rapide ritirate (e relative sparizioni) se uno non si dimostra sciocco quanto richiesto, o sperato. Funny games, per costoro, specie fino a che rimangono totalmente immateriali .Liceali, o magari anche ginnasiali, in libera uscita. E' in queste situazioni che uno scopre lo straordinario valore dell'esperienza.

                                           Piero Visani

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