venerdì 16 maggio 2014

I "salvatori della patria"


       Ne abbiamo avuti tanti, in epoche diverse, poi negli ultimi anni sono aumentati e non sono nemmeno più di pubblica nomina. Risultato: il PIL continua a diminuire, le tasse ad aumentare, la gente a fuggire o a suicidarsi, la Nazione ad andare a fondo.
       In qualunque altra parte del mondo, sarebbe già scoppiata qualche rivolta, se non proprio una rivoluzione. Qui stiamo attendendo tutti la morte, contenti: "Verrà la morte e avrà i loro occhi". E già ce li vediamo ben fissi davanti ai nostri...
       Anche le ultime, residualissime remore comportamentali e concettuali sono venute a cadere. Ora si ruba e basta; si tassa e basta, si delinque e basta.
       Non è però - come sostengono alcuni - un soprassalto da impudenza, un'attestazione di impunità, E' CHE NON HANNO PIU' ALTRA STRADA. La situazione generale dell'Italia è tale per cui, PER SALVARE SE STESSI E I LORO PATRIMONI, DEBBONO AMMAZZARE NOI E DEPREDARE LE NOSTRE RICCHEZZE.
       Il dramma italiano è tutto racchiuso qui e non ha più vie d'uscita, se non una, l'ultima. Temo che non sia ancora abbastanza chiaro, ma siamo davvero alla fine, alla morte dei più per miseria procurata dai meno.

                            Piero Visani

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