mercoledì 23 luglio 2014

Non parlarmi, non ci sento...!


       Ci sono giornate strane, in cui uno si chiede le ragioni di determinati silenzi e si danna l'anima per colmare quei vuoti, talora riuscendovi, talora no.

       Poi incomincia a chiedersi se quei grandi silenzi non stiano durando troppo a lungo e, subito dopo, subentra l'interrogativo cruciale: ma sono solo io a dover colmare i silenzi? Interrogativo che si fa ancora più cruciale quando ti accorgi che la tua interlocutrice i silenzi li rompe solo per fare qualcosa che rientri nel suo personale interesse, o per chiederti qualche favore...
       All'inizio ci soffri, principalmente perché ti chiedi dove siano andati a finire i "fiumi di parole" che avevi profuso per suscitare la di lei attenzione, poi ti viene in mente un giorno in cui, parlando di un film visto in contemporanea (era il mitico "Hunger" di Steve McQueen, un film intriso di passione e sangue), ella ne lodò la fotografia... E a te la mente, allora come ora, corse a pochi brevi versi di Enrico Ruggeri, che non c'entravano niente, ma ti chiarivano alla perfezione tutto:

"Ti ho visto addentare un panino dentro all'autogrill: 
a volte un dettaglio può uccidere una poesia..."

Per mia fortuna, sono terribilmente attento ai dettagli...

                       Piero Visani

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