giovedì 31 luglio 2014

Vacanze

       Ci fu un tempo in cui anch'io facevo ancora le vacanze, talora più stanziali (specie quando mio figlio era ancora piccolo) talaltra più di viaggio.
       Poi, man mano che l'Europa diventava quel lager a cielo aperto che è diventata, in cui lavorare si faceva più difficile, il mercato (praticamente in tutti i campi) si restringeva fino a chiudersi e il fisco ti chiedeva ogni avere, le ho ridotte progressivamente anch'io e ora, da due anni a questa parte, non le faccio più.
       Non è gran perdita, ci sono miliardi di persone che stanno peggio di me. Però, di natura sono molto, moltissimo vendicativo e tendo a tenere a mente nomi, cognomi e indirizzi di tutti coloro che mi fanno degli sgarbi, mi privano di vita, gioie, piaceri, sogni, esperienze.
        Io questi nomi me li sono doverosamente appuntati, a futura memoria. Non succederà, ma - semmai dovesse - una cosa che certamente mi è estranea, anche nella mia modestissima attività di "diffusione culturale", è l'umana pietà per chi mi ha colpito. Non ne hanno avuta con me, non ne avrò con loro. E soprattutto insegnerò ai giovani a non averne. E' tutto quello che posso fare e lo farò volentieri, molto volentieri. Un mio docente, tanti anni fa, mi disse che sarei stato esemplare, come "cattivo maestro". Mi auguro vivamente che avesse ragione...

                           Piero Visani



                                          

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