lunedì 22 settembre 2014

Questione di feeling

       Alla fine, tutto si risolve in una questione di feeling: una relazione, una semplice amicizia, un incontro, perfino una one-night stand.
       Il feeling reciproco fa sì che tutto ciò abbia un senso, o non ne abbia alcuno.
       Personalmente ritengo che il feeling sia una muta aspirazione alla verità, alla sincerità, alla franchezza, al disinteresse. Se sussiste, è perché sussistono tutti i fattori testé citati, ed un dialogo sincero è possibile. Se non sussiste, si prospettano innumerevoli problemi e guai.
       Credo che il feeling sia legato anche a una questione di linguaggi, di comunanza dei medesimi. Se si parla la medesima lingua, è più facile capirsi, altrimenti è molto più difficile.
      Di norma, sono molto dialettico, e sto cercando di capire dove e perché, molto spesso, non sono riuscito a farmi comprendere. Coltivo una mezza idea di un romanzo sull'incomunicabilità, sulla notevole difficoltà dei rapporti di genere. La storia ce l'ho bene in mente, ma sto cercando di capire come potrei renderla meno autobiografica. Tuttavia, non sono sicuro che si tratti di una riflessione positiva: forse uno scritto avrebbe molto più valore se fosse frutto di esperienze e pienamente sincero, una sorta di autovivisezione. Occorre coraggio e forse sto riuscendo ad acquisirlo. Non sarà però una riflessione amara o dolente, ma solo una presa d'atto - auspicabilmente matura - di ciò che ho vissuto. Pur in mezzo a mille proibizioni e proibizionismi, infatti, non mi sono mai privato del piacere di vivere fino in fondo tutto ciò che mi andava di vivere. Non è una constatazione di cui mi possa lamentare, anzi. Non io, quanto meno.

               Piero Visani



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