mercoledì 29 ottobre 2014

Fascino

       Le componenti esteriori (la cosiddetta presenza), d'accordo, ma quelle notoriamente non mancano...
       L'amore per l'estetica, comunque intesa, dalla bellezza al gusto, il gusto per tutto ciò che tende al sublime e si propone coerentemente di raggiungerlo.
       La cultura, non ostentata, ma interiormente vissuta, come strumento indispensabile per interpretare il mondo.
       Il distacco, perché occorre sempre rimanere "via dalla pazza folla", che involgarisce i comportamenti e inquina la lucidità dei giudizi.
       La capacità di nutrire - sempre e comunque - passioni forti, che sono il sale della vita. Tutto ciò che scatena pathos dentro di noi e ci stimola a coinvolgerne gli altri, per trasformarlo in empatia.
       L'amore per le donne, l'erotismo, il sesso, senza i quali la vita diventa una prigione senza sbarre, una noia mortale.
       La curiosità intellettuale, il gusto per la stimolazione della medesima, la costante attenzione ai segni e simboli di cui sono pervase le nostre esistenze.
       La capacità di nutrire emozioni, dai versi di una canzone a un paesaggio, da una bruma autunnale a un buon vino, da una cena a due a un film, a una musica.
       Il carisma emanato da una personalità assai marcata, immune dal grigiore della banalità.
       La propensione sottile alla provocazione, comunque intesa: si tratti di épater les bourgeois o di decostruire un finto anticonformismo.

       Mi accorgo di essere terribilmente fascinoso... Non sempre apprezzato adeguatamente, ma terribilmente fascinoso. E, nelle rare fasi in cui non mi sento amato, provvedo ampiamente da solo.

                        Piero Visani




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