mercoledì 8 ottobre 2014

Giardini di pietra

       Benché non particolarmente apprezzato dalla critica o dal pubblico, è un film che mi è sempre piaciuto molto, perché riesce a mio giudizio a condensare "servitù e grandezza della vita militare". E' ieratico, maestoso, tradizionale, ma coglie alla perfezione tutta una serie di contraddizioni e il tragico dilemma di chi si trova a dover combattere guerre pesantemente asimmetriche dovendosi basare su logiche anche ridicolmente simmetriche.
       E' un film che porta al suo interno - e ci riesce perfettamente - una non indifferente quantità di strazio, che è il sentimento che è più facile provare quando ci si è resi conto, nel caso dei protagonisti di persona, di quanto sia enorme la differenza tra ciò che viene teorizzato nelle accademie e ciò che viene sperimentato sul campo.
       Me ne sono ricordato in occasione della mia unica visita ad Arlington, in compagnia di mio figlio, circa dieci anni fa. E, in un silenzio assordante, in una afosa giornata estiva, circondato da scolaresche totalmente silenti e riverenti, ho percepito nitidamente come i "giardini di pietra", con il loro carico di dolore e di gloria, sono un fondamento indispensabile per qualunque Stato con ambizioni imperiali.
       Francis Ford Coppola ha avuto il merito di ricordarci, con questo film, quanto tutto questo imponga costi elevatissimi, quali che siano le politiche a ciò sottese, e sia che le si condivida o meno.

                                                                     Piero Visani


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