domenica 23 novembre 2014

Guida personale alla ristorazione in Veneto - 1: Villa Cipriani (Asolo)

       

Ristorante Villa Cipriani - Asolo (TV)

       Primavera 2014. Una sera di pioggia, pioggia fortissima, e vento. Arriviamo ad Asolo poco dopo le 20. La cittadina è quasi deserta. L'atmosfera surreale.
       Lasciamo l'auto abbastanza lontana dal ristorante e attraversiamo la località a piedi, per conoscerla e farla nostra.
       Silenzio, poche anime in giro. Freddo. Voglia di stare vicini.
       Abbiamo una prenotazione e possiamo godere di una situazione che a molti non piace, ma a me sì: il ristorante è assolutamente vuoto, salvo noi.
       Servizio professionale, attento, puntuale.
       Menù alla carta e degustazione. Prezzi non propriamente economici. Carta dei vini sontuosa.
       Scegliamo un menù degustazione, per provare un certo numero di piatti diversi e una splendida bottiglia di vino, un Sauvignon del Collio di altissima qualità.
       La villa è molto bella, anche se qua e là appare bisognosa di restauri (che ora leggo sono stati avviati). Il salone ristorante è ampio e con i tavoli adeguatamente distanziati, illuminato da un gran numero di finestroni, che offrono una splendida vista sui dintorni.
       Il silenzio è totale e il personale di servizio fa di tutto per non romperne l'incanto.
       Il menù, per contro, pur essendo buono non è eccezionale. Tutto curato, nei dettagli, ma con qualche senso di freddezza dovuto a una cucina che appare un po' algida, poco personalizzata, pur se di buon livello.
        Di questi particolari, tuttavia, a noi poco importa. Abbiamo altro cui pensare, e ci va di pensarlo...
       A fine pasto, potremmo anche fare la scelta di chiedere una stanza, ma ci pare un po' squallida, come opzione. Dunque ritorniamo all'auto, dopo aver attraversato il paese in un silenzio quasi spettrale, e cerchiamo - e troviamo... - soluzioni più adatte a noi.
       Un investimento perfetto, anche se elevato, frutto di una serata da ricordare. Grande cautela reciproca nel prepararla. Splendido abbandono - non meno reciproco - nel renderla memorabile.

                        Piero Visani






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