giovedì 30 luglio 2015

Democrazia guidata


       Come è stato facile desumere dal "dotto" intervento del professor Monti alla trasmissione televisiva "Agorà" dell'altra mattina, ormai è chiaro anche ai ciechi (a quelli disinteressanti, quanto meno...) che viviamo in una oligarchia guidata da alcuni "numi tutelari" non suffragati dal voto popolare.
       Io ho sempre avuto il coraggio di scrivere che per me la democrazia è il peggiore dei sistemi possibili e, qualche tempo fa, perfino Eugenio Scalfari ha tessuto uno "splendido" elogio "di sinistra" dell'oligarchia.
       I "numi tutelari" - quelli che ci dicono anche cosa fare dei nostri figli, delle nostre vite e delle nostre proprietà (una volta questo si chiamava totalitarismo, ora deve aver cambiato nome...) - dovrebbero almeno avere il coraggio di autodefinirsi "oligarchi".
     Perché il problema è sempre uno, da sempre: un "non vedente" è più vedente di un cieco? A me non pare. Ci si limita a fare un po' di pietismo d'accatto sulla sua patologia.
       L'essenza del pensiero democratico è - dalla notte dei tempi - una gigantesca, cosmica, pluriarticolata presa per i fondelli del popolo bue. E pare che non esista un sistema migliore. Siamo d'accordo, per una volta: per gli "oligarchi democratici", per i nostri autonominatisi "numi tutelari", sicuramente non esiste un sistema migliore e soprattutto più redditizio.
       Il "nume tutelare" democratico è, a ben guardare, un raffinato sodomita e questo spiega anche i mutamenti che si stanno cercando di introdurre negli orientamenti sessuali delle società cosiddette occidentali: in effetti, se uno si abitua a prenderlo nelle terga da piccolo, da grande sarà un raffinato cultore di detta pratica.
       Come sempre, in ogni cosa, "tout se tient". Credo sia superfluo specificare dove.

                                      Piero Visani