lunedì 31 agosto 2015

Sorrisi



       Un pomeriggio.
       Un sole africano.
       Una splendida aria condizionata in auto, tarata su livelli nordamericani.
       Una città ancora relativamente vuota.
       Qualche canzone che esce dal CD, a volte triste, a volte meno.
       Il mio mononeurone (sono maschio, no? Ergo non posso pretendere di più...) che si affanna vorticosamente ad operare.
       Sorrisi che mi salgono spontaneamente alle labbra.
       La collina torinese mi si snoda tortuosamente davanti, senza che io debba o voglia correre.
       Molti fattori mi inducono alla riflessione, ma oggi non ho voglia di raccontarli. Mi è sufficiente gustarmi, anche se non è certo ancora nell'aria, questo annuncio di autunno, cioè della stagione che amo di più, una stagione che scivola verso qualcosa di ineluttabile, ma che forse si potrà ancora fermare.
       Mi consola che presto non dovrò più vedere uomini anche molto anziani in calzoncini corti e infradito. Ho un sano orrore per l'orrore, e la sciatteria è un orrore indicibile. E' il segno più nitido e inconfutabile di una morte annunciata: la nostra.

                                 Piero Visani