martedì 11 agosto 2015

Strategia di una notte di mezza estate

       Oh sì, se non proprio una strategia, almeno una tattica di una notte di mezza estate potrebbe servire, se del caso. Ma non è il caso. Sono qui nel mio studio, in una notte silente, alle prese soprattutto con me stesso.
       Da sempre critico nei riguardi delle abitudini agostane italiche, sono anni che - bon gré mal gré - in agosto soprattutto lavoro ed elaboro strategie per il futuro.
       In una situazione di mercato che per le piccole società non è semplice, con poco lavoro e difficoltà costanti nei pagamenti da parte dei clienti, è sempre necessario farsi venire delle buone idee.
        Lo spettro di attività coperto dalla società che dirigo - il Gruppo Orbis - è molto ampio e anche molto specialistico, ma le posizioni conquistate con duro lavoro in passato risultano costantemente erose da un fattore che i "teorici della ripresa" tendono facilmente a dimenticare: vale a dire che oggi l'unico fattore realmente competitivo è il prezzo, nel senso della capacità di vendere i propri prodotti e servizi a un primo prezzo il più basso possibile, senza il quale si è tagliati fuori dalla concorrenza. Ci sarebbe la qualità a dover salvaguardare quel che facciamo, ma - detto in tutta sincerità - oggi la qualità interessa a qualcuno? Interessa a molti, se abbinata a un "primo prezzo", ma, se solo si distacca da quel cliché, risulta quasi sempre perdente.
        Ne consegue che, anno dopo anno, occorre rivedere e aggiornare le strategie aziendali, sperando di riuscire a resistere sul mercato, prospettiva che si è fatta sempre più difficile.
       Dal 2010, per rimediare a una situazione del genere, abbiamo cominciato a entrare massicciamente nell'ambito del trading, sviluppando la nostra attività commerciale nei campi più diversi, ma la difficoltà maggiore che abbiamo incontrato resta ancora quella di trovare degli interlocutori credibili e sopratutto affidabili. In patria o fuori si possono allacciare i legami più diversi, ma quanti sono soggetti che abbiano una reale possibilità di diventare partner? Purtroppo molto pochi, poiché questi settori sono ormai saturi di terribili venditori di fumo e millantatori.
       Tuttavia, non ci si può fermare, perché altrimenti si andrebbe rapidamente a fondo, e così si continua, andando alla ricerca di sempre nuove opportunità. E' un lavoro faticosissimo e richiede molta passione, anche perché fare gli autonomi in Italia è molto peggio che un'autentica iattura, visto che tutti sono sempre pronti a spararci addosso da diverse aree di tiro. Si va avanti per amor proprio, per inerzia, per disperazione, per desiderio di non darla vinta ai propri detrattori, etc. Si cercano contatti, si intessono rapporti, sperando sempre che siano quelli giusti. Sono sovente fatiche di Sisifo, è il più classico "costruir su macerie", ma in fondo è una partita che si gioca contro se stessi, prima che contro i propri detrattori, e dunque la si gioca con passione, against all odds, sperando che domani possa essere la volta buona. Non ci resta molto altro che la speranza e una feroce disponibilità al combattimento.

                               Piero Visani