venerdì 2 ottobre 2015

Strange Days


       Estate 1973. Sbarco all'aeroporto di Luton (Londra). Giornata piovosissima e totalmente autunnale. Salgo sull'autobus che mi deve condurre a Victoria Station (Londra), dove mi attendono per portarmi al college, a Twickenham (Middlesex).
       L'autobus è pieno di studenti italiani come me. Breve attesa e si parte, attraversando i tipici sobborghi di una cittadina inglese, piena di "semidetached houses" dall'aspetto alquanto tristanzuolo.
       L'autista accende la radio, che diffonde all'interno dell'autobus le assai conosciute note di "Rocket Man", di Elton John.
       La strada per Londra è lunga, più di un'ora, il viaggio per tutti è cominciato presto al mattino, dall'Italia, la musica è tenuta sufficientemente bassa e finisce per cullarci e indurci al sonno.
         Di colpo, le note e le parole di una canzone italiana, "Vado via", di Drupi. Mi ridesto dal torpore e sorrido fra me e me: è raro sentire canzoni italiane all'estero. Ne sono quasi compiaciuto.
     Ascolto il testo "Vado, questa volta ho deciso che vado..." e mi chiedo se non si attagli perfettamente alla mia situazione. Probabilmente sì, ma l'ho cercata e voluta io e, anche se mi attende qualche incognita, sono lieto - come sempre - di fare salti nel buio. Li ho sempre adorati, continuo ad adorarli, 42 anni dopo. Sono il mio viatico per la pensione...
       E' bello perdersi e ritrovarsi, ma sempre dove ci si attendeva di essere.

                                Piero Visani