sabato 21 novembre 2015

Solacium


       Vedere giovani (e meno giovani) che sentono l'orrore del raccapriccio senza fine mi riempie di gioia e mi fa mettere da parte le rodomondate dei difensori della "fede occidentale". Persone con le quali non ho NULLA a che spartire, ma che fanno benissimo ad esprimere la loro opinione, che naturalmente non è la mia.
      Quanto a quelli che hanno espresso consenso alle parole di Alain de Benoist, è evidente che siamo figli di un turbamento solo. Vedere condiviso il nostro personale orrore per un'esistenza che è un "raccapriccio senza fine", dove gli unici valori che contano sono quelli economici e dove tutto è scandito da uno scadenzario di incombenze (genere "paga questo e poi quello e poi quell'altro e poi quell'altro ancora", e preparati a pagare ancora altro, perché è il prezzo della libertà, ma non della tua, della nostra...") mi riempie di gioia, perché vuol dire che la vuota nullità delle nostre vite, votata ai Moloch della finanza, della politica criminale, della finanza e dei latrocini, non fa orrore solo a me, ma a molti altri.
      Sono nemici tutti coloro che non riescono a reggere più l'esaltazione di questo orrore quotidiano? Lo sono nei comportamenti. Non lo sono nella sensibilità. Non hanno speranza alcuna che vivere per sempre da servi. Obbligarli anche a dire che sono contenti sta a significare che NON TUTTE le sodomie di massa praticate dal 1989 a oggi sono riuscite fino in fondo.
       Anche Crozza parla di una mega multinazionale dal nome - anch'esso sodomitico - di INC COOL 8. Non la vedete perennemente in azione e vedete quanto è libero un mondo dove devi pagare tasse persino sulla casa di tua proprietà, in attesa di pagare quella sull'aria che respiri? Che bel mondo, e quanto è libero!
       Il fatto che il mondo del nemico sia un orrore non deve farci dimenticare che chi afferma che questa sarebbe la "civiltà del libero pensiero" dovrebbe affinare un po' i suoi "ragionamenti". Anche perché una civiltà di vecchi, di ricchi e di grassi è comunque perduta, che lo voglia ammettere o no. Il tempo è sempre assai galantuomo.

                            Piero Visani