sabato 5 dicembre 2015

La memoria corta


       Quando, all'inizio del novembre 2008, Barack Obama venne eletto presidente degli Stati Uniti d'America, il suo processo di "santificazione laica" da parte dei media di tutto il mondo occidentale fu tale che si poteva pensare che l'uomo fosse addirittura in grado di camminare sulle acque.
       Solo sette anni dopo, la stima collettiva di cui gode è più o meno paragonabile a quella di un "cretino di successo", che - a differenza delle aspettative - non ha combinato praticamente nulla di ciò che aveva promesso.
      Ancora più divertente è il fatto che quelli che l'avevano sostenuto a spada tratta ora lo rinnegano e - per citare un'immagine evangelica (visto che "non possiamo non dirci cristiani"...) - lo fanno ben più di tre volte...
       Il giorno in cui la politica tornerà ad essere tale, e non una vendita di prodotti a data di scadenza (genere "best before..."), forse faremo qualche passo avanti.
      Nel caso di Obama - e di tanti altri - "partì santo laico e tornò imbelle": attendo (ovviamente invano) un "mea culpa" collettivo (sempre perché "non possiamo non dirci cristiani" e neppure cretini, se mi posso permettere di completare la celebre frase crociana...).

                          Piero Visani