martedì 5 aprile 2016

Liste di pr(e)scrizione


       Nelle liste che stanno emergendo nello scandalo panamense ce ne sono alcune di soggetti, anche di area torinese, che hanno sempre amato farci la morale nelle seguenti circostanze:
a) se per caso non diamo prova di sano godimento nel pagare le tasse;
b) se non abbiamo un successo imprenditoriale pari al loro.

     L'area torinese non è priva di soggetti che, per nascita più o meno legittima, per affinità elettiva o sessuale, per amicizie legate alla neve che abbonda nelle località sciistiche a un'ottantina di chilometri dalla città, si sono visti paracadutare al vertice di società di vario tipo o hanno avuto "incentivi di partenza", per la loro "start up", pari a non meno di qualche milione di euro.
       In epoche meno invereconde della attuale, costoro avrebbero tratto legittimamente vantaggio dalla loro condizione di favore, che nessuno si perita di contestare, e ne avrebbero goduto con giusta soddisfazione, astenendosi dal rovesciarci addosso considerazioni moralistiche.
       Sfortunatamente, educazione, buon gusto e senso dell'opportunità sono andati del tutto perduti, e coloro che un tempo avrebbero fatto salti di gioia per la loro condizione di "cretini di successo" hanno voluto trasformarsi anche in "maitres à penser", e notoriamente (alcuni anche lombrosianamente...) non lo sono. Scatta così la più classica delle eterogenesi dei fini, quella per cui, atteso che filosofi tra le loro file non ve ne sono e "imprenditori venuti dal nulla" nemmeno (ma ve ne sono alcuni che hanno fatto finire nel nulla le aziende o gli incarichi loro affidati), ora si apprende che anche il ruolo di moralisti, per quanto da strapazzo, non gli si attaglia granché: le fiduciarie e i prestanome li sapevano usare (non sempre benissimo...) anche loro.
       In un Paese normale e non di servi, non ci sarebbe solo Crozza a prenderli sovranamente per i fondelli, come meritano (anche se a volte c'è il rischio che ne godano...).

                                                   Piero Visani