venerdì 27 maggio 2016

L'importanza della partecipazione democratica


       Gli scozzesi secessionisti hanno perso; i catalani non li faranno votare; gli irlandesi hanno diritto soprattutto a morire; la piccola "distrazione" del referendum greco è stata fatta rientrare prontamente, con qualche "acquisto" di primo ministro; nel prossimo Brexit vinceranno quelli che vogliono rimanere nell'UE; in Austria le Poste hanno fatto miracoli (va detto che quasi tutte sono più efficienti di quelle italiane...).
       Mi assale un dubbio: ma se oggi Giorgio Gaber dovesse riscrivere la sua celeberrima canzone "La libertà", siamo sicuri che si prenderebbe in giro da solo scrivendo "libertà è partecipazione"...?

     "Si parva licet componere magnis", mi permetterei si suggerirgli: "Libertà è manipolazione"
       Mia nonna materna Baptistine Cerise (leggere alla francese, grazie...), valdostana con non poche ascendenze elvetiche, votò per il referendum monarchia/repubblica in un seggio di Aosta dove erano tutti convinti che la monarchia avrebbe stravinto. E invece...
       Mi raccontava queste cose da bambino, invitandomi a diffidare di quella che lei chiamava "la République" (e una smorfia di disprezzo le si disegnava sul volto). Sono rimasto convintamente repubblicano, fino a che non sono diventato totalmente anarchico, ma della democrazia, come di tutto ciò che fanno i "buoni", non sopporto l'esasperato e direi ostentato gusto per la presa per i fondelli del prossimo. Non essendo ingenuo, ho fatto la mia scelta di campo: con voi mai! Piuttosto con Al Capone o con i narcos. Sono delinquenti originali, non fotocopie. E quasi sempre hanno un senso dell'onore, loro...

                        Piero Visani