giovedì 5 maggio 2016

Vive l'Empereur!

       Ho amato Napoleone Buonaparte fin da bambino. Il primo libro che lessi su di lui fu la biografia romanzata di Emil Ludwig, che ancora oggi fa bella mostra nella mia assai ampia biblioteca.
       Quale la ragione di questo antico amore? Da bambino e adolescente, la fedeltà che milioni di uomini mostrarono nei riguardi suoi e del suo mito. Gli uomini hanno bisogno di eroi, di eroi da imitare, di persone grazie alle quali riuscire a trascendere se stessi e i propri limiti.
       Ancora oggi ritengo che sia così e, anche se sono passati molti decenni, la figura del capo carismatico rimane per me fondamentale. Al libro di Ludwig se ne sono aggiunti almeno altri 200, sull'imperatore e le sue campagne, di quella che per me resta un'esperienza storica che ha saputo fondere un'etica guerriera con una non meno splendida estetica guerriera. Non a caso, in campo uniformologico il periodo napoleonico è universalmente ritenuto quello in cui le divise militari furono le più belle, le più eleganti, quelle maggiormente in grado di colpire l'occhio e la fantasia.
      Sono molto affezionato anche politicamente al mio bonapartismo, poiché vedo in esso il motore che seppe spingere la Rivoluzione Francese nella giusta direzione, in direzione cioè dell'unità europea sotto un unico grande potere e della trasmissione di certi valori di nazionalizzazione delle masse che intendevano affrancarle dalla micidiale pressione dell'Ancien Régime.
       Il personaggio Napoleone è oggetto di molte controversie e - come emerge chiaramente dal racconto "I duellanti" di Joseph Conrad, edito nel 1908 - ancora dopo un secolo egli era considerato, quanto meno in Inghilterra, una sorta di "genio del Male" neppur troppo vagamente accostabile ad un moderno Adolf Hitler. L'intento di questo articolo, tuttavia, non è politico né metapolitico, ma puramente emotivo: Napoleone è la figura storica che ha fatto battere il mio cuore di bambino e mi ha fatto interessare a tutto ciò che c'è di militare. Lo adoro per questo. Ho letto di uomini che si sacrificavano e morivano per lui, così come ho letto di altri che congiurarono contro di lui e lo tradirono. A me è sempre piaciuto perché ho pensato che, se non ci fosse stato lui, non avrei mai potuto leggere, scritto da un suo nemico, un passo di una sconvolgente bellezza come quello che segue, opera di un ufficiale cosacco il 17 novembre 1812, all'uscita della località russa di Krasnoje:

"La Vecchia Guardia, con Napoleone tra le sue file, si avvicinò. Balzammo a cavallo e guadagnammo di nuovo la strada... Il nemico, avvistato il nostro chiassoso contingente,armò i fucili e continuò a marciare fieramente senza accelerare il passo. Per quanti sforzi facessimo per separare anche un solo soldato da quelle colonne serrate, esse rimanevano intatte, granitiche, incuranti dei nostri tentativi. Non dimenticherò mai l'andatura sicura e il portamento solenne di quei guerrieri abituati a tutti i generi di morte. Nei loro alti berretti, nelle uniformi blu con le bandoliere bianche, i pennacchi e le spalline rosse sembravano papaveri in quel campo di neve. Disponendo solo di cosacchi, ci demmo da fare intorno alle colonne nemiche catturando carri e cannoni che erano rimasti indietro, disperdendo talvolta qualche plotone isolato, ma le colonne vere e proprie rimasero illese. Colonnelli, ufficiali, sergenti e soldati semplici si lanciarono contro il nemico, ma tutto fu vano. Le colonne procedettero, una dopo l'altra, costringendoci a ritirarci col fuoco dei loro fucili e deridendo i nostri vani tentativi... La Guardia con Napoleone passò attraverso i nostri cosacchi come una nave da cento cannoni attraverso una flottiglia di battelli da pesca".

       Ho letto queste righe da bambino e ho deciso allora che sarei rimasto per sempre così e, visto che è passato più di mezzo secolo, credo di esservi riuscito. E' la mia più grande gioia, è una enorme gioia: restare puro fino alla morte. Vive l'Empereur!!!

                                             Piero Visani














       

Nessun commento:

Posta un commento