martedì 21 giugno 2016

Culturame


       Ricordo, in anni molto lontani, un progetto di valorizzazione di un'area storico-militare che presentai insieme a un mio socio a un sindaco "di partito".
       Fece una grande quantità di storie prima di riceverci: ero noto come non amico del ras regionale di partito, e questo lo inquietava (sai come sono quelli che vogliono trasformare la società dal profondo...).
       Infine ci ricevette, in orario impossibile. Scorse il progetto con l'attenzione con cui io leggerei un foglio parrocchiale, e ci liquidò dicendo: "Bello! Ma non penserete mica che, se il Comune che presiedo decidesse di realizzarlo, lo affiderei a voi? Chiamerei uno storico affermato", e fece il nome del più "sinistro" degli storici militari italiani dell'epoca (circa 1994-95).
       Dovetti insistere, prima di lasciare la stanza, che mi restituisse il progetto ed ebbe la buona creanza di dirmi, con esibito scherno: "Ma perché lo vuole indietro, pensa che sia così bello?" E io, di rimando (la lingua non l'ho mai avuta corta, con chiunque...): "No, è bruttissimo, ma non vorrei che poi lo realizzasse XY (il più "sinistro" degli storici militari italiani dell'epoca), spacciandolo per suo, o il Comune, facendo esattamente lo stesso!".
       Non gradì e mi tirò praticamente addosso la cartellina con il progetto. Ho giocato a calcio dai 6 ai 20 anni, come portiere, e devo dire che, pur trattandosi di un tiro al volo ravvicinato, fu un intervento assolutamente agevole.
       "La droite la plus bête du monde"...

                                           Piero Visani