domenica 18 settembre 2016

Salvatori


        Ma se abbiamo avuto tanti "salvatori", nella nostra storia recente, come mai siamo nel guano ben oltre la punta dei capelli? Si diventa "salvatori" per grazia ricevuta e tale grazia è dispensata dal sistema vigente? Oppure "dicesi salvatore colui che affossa il proprio Paese ma, nel farlo, ne ritrae ottimi vantaggi per sé e per i propri numi tutelari finanziari e politici"? Se tale seconda definizione è - come temo - tuttora vigente, allora siamo un Paese che di "salvatori" abbonda, ma al tempo stesso affonda. Sotto il loro peso, suppongo...

                                             Piero Visani