sabato 15 ottobre 2016

Giochi... proibiti

        Scrisse l'esimio Winston Churchill che "gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e le guerre come se fossero partite di calcio". Ogni volta che viene citata, questa frase provoca reazioni del genere "Dio stramaledica gli inglesi!". Reazioni in genere destrorse ed è bellissimo vedere i fautori delle medesime farsi fotografare in Egitto al km 101, nei pressi di El Alamein, dove una frase infelicissima recita: "Mancò la fortuna, non il valore", il che equivale a dire che, nel secondo conflitto mondiale, nei dintorni dello stadio di El Alamein, l'Italia prese un palo, dopo una partita "di calcio" valorosamente condotta, ma sfortunata... Silenzio assoluto sul divario tecnologico, su quello tecnico-militare, su quello logistico, etc. etc. Mancò solo la fortuna...
       Carità di patria vorrebbe che ci si interrogasse un po' più a fondo su una guerra condotta con i piedi, senza crederci, facendo l'occhietto al nemico e sperando che la vincessero i tedeschi per conto anche nostro. Nessuna riflessione sul fatto che, se la partecipazione al conflitto mondiale fosse stata una cosa seria (e non lo fu, salvo che per chi ci perdette la vita, e/o gli affetti, e/o gli averi), la sera del 10 giugno 1940, appena dopo la dichiarazione di guerra, avremmo dovuto essere all'offensiva su tutti i fronti e, in particolare, essere a Malta...
       Oggi, mutatis mutandis e a tanta distanza di tempo, il gioco non è più il calcio, ma la cialtroneria è la medesima. Oggi si gioca a "Risiko", con 140 pedine là dove ne servirebbero centinaia di migliaia, ovviamente per combattere il solito conflitto subalterni a qualcuno, più potente e più serio, nel caso di specie gli USA e la NATO. Ma noi abbiamo il referendum costituzionale e solo esso conta. La politica internazionale per noi è come "Risiko", un giochino dove - e quest'ultima valutazione è assolutamente corretta - contiamo meno di nulla e di cui ci importa meno di nulla. Tanto alla fine tutto si aggiusta, come era solito affermare uno dei nostri (e non solo nostri, ma anche di varie altre organizzazioni...) maitres à penser.
       A noi piace così, perché Italians do it better. Che cosa, nessuno lo sa, ma i luoghi comuni non hanno bisogno di spiegazioni. Si ripetono ad infinito. Viaggiano dalla bocca di un coglione a quella di un altro.
                    Piero Visani