sabato 7 gennaio 2017

La memoria corta, cortissima


      A quanto si sostiene negli USA, la Russia di Putin avrebbe cercato di influenzare il voto delle presidenziali americane. E la nostra stampa "indipendente" (nel senso di indipendente dalla Russia...) riporta doverosamente tutto, perché essere servi è una condizione dell'anima, prima che delle tasche.
       Quanto alle influenze americane sulle elezioni altrui, silenzio totale, e dire che l'appoggio a Renzi per il referendum dello scorso dicembre non era davvero mancato. O, che so io, una qualche sollecitazione in favore di decine di golpe in giro per il mondo, da quelli riusciti (nel Cile di Allende) a quello falliti (nella Turchia di Erdogan).
       Ah, ma mi scuso con i gentili lettori: da tempo la "democrazia" è uscita dalla dimensione della politica per entrare in quella della morale, per cui - a chi si autodefinisce "buono" - è concesso tutto, ma proprio tutto, pur di far "trionfare il [cosiddetto] Bene". Anche un po' di "danni collaterali", che affrettano l'ascesa di molti in Paradiso...
       E, volendo essere particolarmente malevoli e tornare un po' indietro nel tempo (io la memoria l'ho lunga, non corta), che dire degli "avvertimenti" lanciati in varie occasioni da Henry Kissinger ad Aldo Moro per impedirgli la realizzazione del "compromesso storico" con il Pci. Poi, l'"Astuzia della Ragione" di hegeliana memoria ha voluto che il lavoro sporco fosse compiuto dalle Brigate Rosse, o almeno così si dice. E sappiamo che per i "buoni" - come per il confetto Falqui, che attiene alla loro reale dimensione dell'esistere, quella organica - "basta la parola"...

                                Piero Visani