mercoledì 8 febbraio 2017

La classe non è acqua


      I commenti più "divertenti", sul giovane suicida di Udine, sono quelli dove algore e distacco procedono di pari passo. Gente che lancerebbe alti lai se - per errore, ovviamente - pestassi leggermente una zampa al loro cane o al loro gatto, tratta di questa vicenda cose se fosse avvenuta su Marte.
       La sensazione di fastidio è evidente: orsù, ci sono cose ben più importanti cui pensare - nell'ordine: il Festival di Sanremo, la necessità di stabilità politica, la governabilità, il debito pubblico, le proprie personali fortune patrimoniali. Umana pietà: zero meno zero, e la situazione peggiora quando parte l'inevitabile accusa: era un soggetto disturbato, sicuramente mosso da motivazioni egoistico-narcisistiche. Ora tutti parleranno di lui e lui, nell'Aldilà, sarà certamente contento. Era quello che cercava, un po' di notorietà a buon mercato.
       E' proprio vero: questo Paese ha una grandissima sensibilità solo in favore di criminali politici e/o comuni: a quelli, perdona tutto. Agli altri, anche se si limitano a scegliere il suicidio (e invero potrebbero fare molto di più e molto meglio, avendo deciso di andarsene), non è riservata alcuna pietà.
       Due pesi, due misure. E non disturbate i manovratori, mi raccomando. Lasciateli lavorare per il "bene della Patria". E' da tanto tempo che lo fanno. Se poi questo costa qualche vita di "disturbato", è il prezzo della sua follia. Chapeau!

                      Piero Visani