martedì 16 maggio 2017

Le farse


       A livello privato, come a livello pubblico, gli italiani le amano molto.
       A livello privato, fino al giorno prima uno ha un ruolo, poi dal giorno dopo lo DEVE cambiare e, se non si adegua o manifesta volontà di resistenza, la colpa è sua e solo sua, che è pervicace, ostinato e non si sa adattare alle logiche dell'universo di cialtroneria in cui è immerso, per cui merita perfino una punizione, visto che rifiuta di giocare a giochi con regole variabili in base all'utile di chi intenderebbe fissarle.
       A livello pubblico, ci si stupisce costantemente dello stupore: "ma come, non facevano del bene?
       Ma come, non volevano il bene dell'Umanità?
      Ma come, non salvavano poveretti dalle acque tempestose (stile Capo Horn...) del Mediterraneo?
       Dite che ci lucravano su? Nooo, non ci posso credere. Sono mera diffamazione e speculazione". Il mondo è NATURALMENTE buono, specie se stai bene attento a non mettere in dubbio la verminosa natura dei buoni.
       Ah, e le collusioni politica-criminalità organizzata (tautologia costantemente declinata come se si trattasse di DUE concetti diversi, e non di uno solo)? "Ma davvero lucravano sugli appalti, e si arricchivano a dismisura e facevano foto 'qualificanti' con i loro protettori politici, cui garantivano messe di voti?
       Un tempo mi stupivo di questo modo di pensare. Poi ho scoperto a mie spese che il cittadino medio ti vuole sodomizzare esattamente come la criminalità organizzata e - se protesti - si irrita pure perché lo fai. Prendilo nelle terga, taci e - se riesci - prova pure a gioire. Questa è la ragione per cui non potrà MAI cambiare nulla.
       La dignità - amico caro - è a geometria variabile e te lo insegnano, giorno dopo giorno, non i politici corrotti, ma gli esemplari rappresentanti del "Bel Paese ove il sì suona", gente che popola Corti e altri luoghi affini, rispettabilissima, stimatissima, onoratissima, gente da "Signore e Signori". Gente di rispetto...

                Piero Visani



Nessun commento:

Posta un commento