giovedì 6 luglio 2017

Il privilegio dello scrivere


       Consiste nel far "vivere" le persone e le cose nei testi scritti. Non c'è TUTTO di vero, ed è molto meglio così. Ci sono i ricordi, belli o brutti che siano, e FANTASMI di persone che dire "conosciute" sarebbe una forzatura. Diciamo di persone viste, con cui si è parlato, forse, ma non ne sarei nemmeno più tanto sicuro... Di cui NULLA c'era e NULLA resta. Qualche contorsione mentale dell'autore, al più, il quale - da bravo scrittore - si è inventato brillantemente tutto. Bravo!
       E' per questo che sto ponderando accuratamente sui contenuti del secondo romanzo, perché - alla fine - mi sembra una vicenda assai più credibile e umana di quella parafrasata nel primo.
       Nel secondo romanzo ci sono infatti due protagoniste - una più difficile, l'altra meno. Nel primo, davvero non saprei che dire. Credo che l'avrei intitolato "Stati di allucinazione", se quel titolo non ci fosse stato già.

                      Piero Visani


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