lunedì 20 novembre 2017

Il cerchio si chiude

       Parecchi decenni fa, ancora in periodo di "Guerra Fredda" tra Usa e Urss, la partecipazione alle elezioni era promossa, sulla stampa delle opposte fazioni, come modalità per "combattere il nemico". Si votava per scongiurare il "pericolo rosso" o per rompere le uova nel paniere agli "amerikani". Non a caso, la partecipazione degli italiani alle varie tornate elettorali era sempre molto elevata.
       Dopo il 1989, venuta meno la dimensione della politica, è rimasta quella della cleptocrazia, cui con il tempo ci si è resi conto che partecipano un po' tutti i soggetti politici, per cui - visto che pagare tasse, assistere al costante incremento del debito pubblico e sperimentare la perdita di qualsiasi concreto diritto di cittadinanza era questione quotidiana, per nulla connessa a una forza politica piuttosto che ad un'altra  - la totale inutilità del voto si è resa progressivamente più evidente. I partiti, infatti, sono assolutamente intercambiabili, fanno tutti le medesime nefandezze e dei cittadini e delle loro esigenze non interessa loro alcunché. Così, come ieri ad Ostia, ha votato ormai solo un elettore su tre.
       Si sta dunque verificando un interessante fenomeno, quello delle tornate elettorali come esperimenti familiar-parental-clientelari. In una parola, votano ormai solo coloro che sono legati ai partiti da una qualche forma di interesse, diretto o mediato. Tutti gli altri si astengono, in quanto sanno bene che è perfettamente inutile partecipare a quelli che un tempo furono denominati "ludi cartacei" e  che oggi sono semmai simpatiche competizioni "intra moenia" tra appartenenti a club diversi, apparentemente ostili ma in realtà formidabilmente solidali.
       Il cerchio quindi si è chiuso: gli appuntamenti elettorali non più come manifestazioni di orientamento delle scelte di pubblico interesse (ammesso e per nulla concesso che siano davvero mai stati tali...) ma come competizioni riservate e in fondo oligarchiche tra membri di gruppi d'interesse a volte anche molto ristretti. 
       Il processo "democratico" ha completato il suo corso e si è portato talmente vicino al popolo che ormai il numero di coloro che votano si sta riducendo vieppiù. "Le magnifiche sorti e progressive"...

                          Piero Visani



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